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A cura di:Domenico Ielo

Riscaldamento a pavimento: com'è fatto e come funziona

Il riscaldamento a pavimento, chiamato anche riscaldamento radiante, esiste da moltissimo tempo, sebbene ai nostri giorni sia stato migliorato con tecniche più moderne.

 

Se in passato si trattava di una forma di riscaldamento associata al lusso, oggi non è più così. Tuttavia, per comprendere se si tratti di una scelta conveniente oppure no, è bene analizzare:

  • vantaggi e svantaggi;
  • tipologie principalmente diffuse;
  • costi;
  • incentivi a disposizione.

Riscaldamento a pavimento pro e contro

Quali sono i motivi per i quali un impianto di riscaldamento a pavimento potrebbe essere una buona soluzione per tenere calda la propria casa? Perché si dovrebbe preferire a forme di riscaldamento “tradizionali”?

 

Tra i pro del riscaldamento a pavimento, si annoverano il basso impatto dal punto di vista estetico, in quanto ci sono ma effettivamente non si vedono, la riduzione dei consumi, molto apprezzata in tempi di rincari, e una temperatura degli ambienti maggiormente uniforme.

 

In merito a quelli che possono essere considerati i contro di questa tipologia di riscaldamento ci sono le spese di manutenzione e i costi di installazione, sui quali si potrà comunque risparmiare dato che, rispetto alle altre forme di riscaldamento, con quello a pavimento si abbasseranno i consumi e, dunque, anche i costi in bolletta.

Tipi di riscaldamento a pavimento: quale scegliere

Il riscaldamento a pavimento può essere:

  • ad acqua;
  • elettrico.

 

Il primo funziona grazie alla presenza di tubi che contengono acqua calda e che vengono posizionati sotto la pavimentazione. Nel riscaldamento a pavimento elettrico, invece, si utilizzano delle resistenze elettriche.

Queste due tipologie di impianto sono disponibili nella posa a umido e in quella a secco. La posa a umido utilizza degli elementi radianti collocati direttamente nel massetto in cemento. Nel caso di riscaldamento a pavimento a secco sono presenti degli elementi radianti modulari piazzati su un massetto già pronto o sulla pavimentazione esistente: in questo modo il processo di installazione diventa molto più veloce.

 

In generale, il riscaldamento a pavimento con pannelli radianti costituisce una soluzione a bassa inerzia, quindi la più innovativa, che consente:

  • di ridurre lo spessore;
  • di migliorare l’efficienza energetica.

Parquet e riscaldamento a pavimento

Partiamo da una generale rassicurazione: parquet e riscaldamento a pavimento possono essere tranquillamente combinati, ma solo se si seguono determinate accortezze che permettano di installarlo correttamente, senza rovinare il legno.

 

Innanzitutto, è importante specificare che in presenza di parquet bisogna utilizzare un riscaldamento a pavimento ad acqua, in quanto quello elettrico genera troppo calore e rischierebbe di danneggiare il legno, oltre a risultare pericoloso nel tempo.

 

Come sappiamo, il legno è un materiale termoisolante. Anche la scelta della tipologia di legno risulta quindi determinante per un buon risultato finale. Si preferirà parquet realizzato con legno a basso restringimento: quercia, noce, bambù. Al contrario, parquet di faggio o acero rischierebbero di gonfiarsi se sottoposti a sbalzi termici.

Riscaldamento a pavimento costi

Quali sono i costi del riscaldamento a pavimento? Nella tabella sono stati raccolti i costi che si potranno sostenere per l’acquisto e l’installazione di un impianto di riscaldamento a pavimento.

 

Voce di spesa Costi al mq
Riscaldamento a pavimento elettrico 30 – 60 €
Riscaldamento a pavimento ad acqua 40 – 80 €
Riscaldamento a pavimento a basso spessore 100 – 120 €
Installazione riscaldamento a pavimento Da 160 a 190 €

 

A tali costi si dovrà aggiungere il costo di posa, che in media è pari a 15 € al mq, e il costo di demolizione e smaltimento della pavimentazione esistente, pari a circa 9 € al mq (oltre che la posa della nuova pavimentazione).

Bonus ristrutturazione pavimenti

Anche nel 2025 è possibile accedere a incentivi fiscali per il rifacimento dei pavimenti, che rientrano principalmente in due tipologie di detrazione:

  • Bonus Ristrutturazione 2025: detrazione del 50% per l’abitazione principale e del 36% per altre unità immobiliari, fino a un massimale di 96.000 € per unità immobiliare, per spese sostenute entro il 31 dicembre 2025.
  • Ecobonus pavimenti 2025: detrazione del 50% (abitazione principale) o 36% per altri immobili, su interventi che migliorano l’efficienza energetica come l’isolamento del sottofondo o l’installazione di impianti radianti, con un massimale di 30.000 €.

 

Superbonus o Sismabonus restano potenzialmente accessibili solo se il rifacimento del pavimento è parte di un intervento complessivo che soddisfa tutti i requisiti tecnici e documentali, come il salto di due classi energetiche o gli interventi trainanti (cappotto, infissi).

 

È importante rispettare i requisiti tecnici — come trasmittanza termica per l’Ecobonus — documentare correttamente le spese, inviare la comunicazione ENEA e conservare tutte le ricevute. Inoltre, se il rifacimento dei pavimenti è collegato a opere di manutenzione straordinaria, il Bonus Ristrutturazione diventa applicabile anche in caso di interventi su immobili privati.

Domande frequenti:


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Domenico Ielo

Ingegnere Civile

Domenico Ielo si è laureato con lode in Ingegneria Civile presso l'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Ha ottenuto il Dottorato in Ingegneria Geotecnica ed un Master di II livello In Ingegneria Ambientale Esperto in Difesa del Territorio. Ha maturato la propria esperienza professionale in importanti studi di ingegneria civile occupandosi della progettazione esecutiva di strutture e infrastrutture. Ha lavorato nella pubblica amministrazione nel settore ambientale ed in campo universitario quale assegnista di ricerca. Ha ricoperto incarichi di progettazione di opere pubbliche di Enti locali e di consulente tecnico d’ufficio in campo civile presso il Tribunale. Autore di quindici pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali nel settore Ambientale. Dal 1999 è iscritto all’Ordine degli Ingegneri di Reggio Calabria e presso l’albo dei consulenti tecnici di ufficio del Tribunale di Reggio Calabria.